I pirati
Il 4/6/1803 Giorgio, il figlio maggiore di Domenico, viene catturato dai Turchi insieme al figlio Giovanni ed al nipote Luigi, figlio primogenito di Tommaso(5). Vengono deportati a Tunisi e rientrano a San Benedetto solo 13 anni più tardi. Giovanni, tuttavia, non fa rientro.
In Tunisia non risulta però, oggi, nessuno Spazzafumo. Le ultime tracce documentate della presenza della famiglia sono quelle relative alle sepolture dello stesso Giovanni (nel 1850), di Spazzafumo Rosa (nel 1854) e di Spazzafumo Carlo (nel 1875), tutti presso la parrocchia di S.te Croix a Tunisi(6). Carlo è quasi certamente figlio di Giovanni, mentre Rosa potrebbe esserne la moglie (qualora all'epoca le donne in Tunisia acquisissero il cognome del marito) oppure la figlia.
Mentre dal 1875 scompaiono le tracce documentate degli Spazzafumo a Tunisi, a partire dal 1850 vi si trovano tracce degli Spezzafumo(7), un cognome piuttosto conosciuto in quanto appartenente ad una famiglia dell'élite italo-tunisina prevalentemente dedita alla medicina: alla corte del Bey era frequente l'abitudine di farsi curare da medici italiani. E nel 1923 un Dott. Spezzafumo era presidente de La Société des sciences médicales, un'associazione culturale che si poneva come obiettivo "Il desiderio di creare o di stringere un legame amichevole fra uomini dalle più diverse origini e formazioni"(8).
Benché l'origine della famiglia Spezzafumo in Tunisia sia stata collegata alla presenza di esuli politici aventi tale cognome(8), si deve osservare come non esista nessuno Spezzafumo in Italia. E poiché non ci sono altri Spazzafumo in Tunisia, è assai probabile che Valentino fosse figlio o nipote di Giovanni ed il cambiamento nel cognome dovrebbe essere un errore di trascrizione peraltro possibilissimo dato che in arabo le vocali sono fluttuanti ed è facilissimo pronunciare "e" la lettera "a" (e viceversa).
A questo proposito è interessante uno scritto del 1924 di Georges Duhamel intitolato "Le Prince Jaffar". Alle pagine 50-51 è raccontata la storia di un tale Passalacqua che viene portato a Tunisi dopo essere sequestrato dai pirati. Secondo il critico letterario Yves Chàtelain, contemporaneo ed amico di Duhamel, Passalacqua è un nome di fantasia, mentre il personaggio, realmente esistito, si chiamava Spezzafumo.
Certamente l'attività del signor Passalacqua, commerciante, non è quella di Giovanni Spazzafumo, marinaio, e la scena della cattura è chiaramente differente. Ma queste differenze potrebbero essere legate al fatto che l'autore sta raccontando fatti non direttamente vissuti da lui, ma risalenti a 120 anni prima. Se il signor Passalacqua fosse Giovanni Spazzafumo, questo racconto spiegherebbe il motivo per cui Giovanni, a differenza del padre Giorgio e del cugino Luigi, non fa rientro a San Benedetto del Tronto e, forse, spiegherebbe anche il motivo della liberazione degli altri due come concessione fatta a Giovanni stesso.
In letteratura si trova un altro personaggio che sembra tratto dalla realtà e che, questa volta, si chiama proprio Spezzafumo. Ne hanno trattato sia Giancarlo Fusco ("Il tenente Spezzafumo" nella raccolta "Il gusto di vivere" curata da N. Aspesi), sia Indro Montanelli (racconto pubblicato postumo sul Corriere della Sera del 21 luglio 2007, a pag. 33). La prima parte di quest'ultimo racconto si rifà alla presunta identità con il "compagno dagli occhi senza ciglia" di Gabriele D'Annunzio al convitto Cicognini di Prato, ma tale identificazione è inverosimile. Oltretutto sarebbe stato coetaneo del D'Annunzio e, quindi, all'epoca della Legione dei pionieri di cui si parla nel racconto sarebbe stato già sessantenne.
I rapporti con il Nordafrica, e specialmente con Tunisi, sono invece assai più probabili dato che era là che si trovavano gli Spezzafumo. Stupisce la presunta scarsa conoscenza dell'arabo dato che apparteneva, probabilmente, alla terza generazione nata in Tunisia.
Anche degli altri figli di Giorgio si hanno poche notizie e la sua discendenza non è, ad oggi, ben identificata.
Nel 1817, soltanto un anno dopo il rientro a San Benedetto di Giorgio e Luigi, si diffonde dalla lontana India una nuova minaccia che si abbatterà più volte sull'Italia nei decenni a seguire ....
(5) Su Cimbas n°20 (Marzo 2001) a pag. 44 anche Tommaso viene incluso tra i rapiti, ma a pag. 46 non se ne fa più cenno.
(6) Queste informazioni sono tratte dal sito http://filfola.fr.
(7) Su Cimbas n20 (Marzo 2001), alle pagine 44 e 45, è scritto che, in base a due fogli tra le carte non ordinate dell'Archivio Comunale di San Benedetto, agli inizi del XX secolo Spazzafumo Francesco fu Luigi e Spazzafumo Antonia in Cossiniano richiedono informazioni circa la morte dell'ultimo Spazzafumo a Tunisi e viene risposto dal Consolato Generale di Tunisi che il Dott. Valentino Spezzafumo, medico di S.A. il Beij è morto alla Marsa nel 1894 lasciando eredi la moglie ed i figli. Francesco ed Antonia devono evidentemente essere parenti di Giovanni per richiederne informazioni a proposito dell'eredità. Ma nei rami noti non risulta nessun Francesco fu Luigi e nessuna Antonia in Cossiniano (o, più probabilmente, in Cosignani).
(8) Questa notizia è riportata su http://www.italianiditunisia.com/ alla pagina Istituzioni ---> Ospedale