I naufragi
Per una dinastia di naviganti è normale annoverare naufragi tra gli incerti del mestiere e, se alcuni di questi si risolvono comunque con un lieto fine, alcuni altri comportano invece la morte.
Il primo Spazzafumo morto in mare è Pasquale, il figlio di Tommaso, nel 1836. Nella documentazione trovata non è, tuttavia, scritto se si tratta di naufragio. E nel 1874, Nicola, nipote di Tommaso, muore annegato.
Circa vent'anni più tardi, nel 1893, muoiono in un altro naufragio i fratelli Roberto ed Antonio, i figli più giovani di Giuseppe Antonio, nipote di Tommaso. Le tracce di questi eventi restano a volte nei nomi dei figli: Antonia Flora Patrizi, moglie di Antonio, è incinta quando il marito muore e decide di chiamare Antonio il bambino che nasce alcuni mesi dopo. Oppure restano nella storia delle persone: Giuseppe Domenico, detto Lu Cianese, figlio di Antonio, ha quattro anni quando il padre muore e a cinque anni invece di andare a scuola inizia a lavorare aiutando i pescatori per sostenere la famiglia; dotato di una spiccata intelligenza da vecchio si lamenterà spesso di non aver potuto studiare: "sapessi m'co di penna".
Nel XX secolo il progresso tecnologico rende la navigazione più sicura e con un po' di fortuna non si registrano altri naufragi letali. O almeno così sembra, perché a partire dalla metà del secolo XIX, come avviene per molte famiglie e per vari motivi, iniziano ....